Un’idea nata da un progetto di tesi che ha permesso di condurre un piccolo studio pilota, che di là dei numeri e dei dati raccolti, vede i giovani del Centro Boggiano Pico Opera Don Orione Genova, divertirsi e sviluppare le proprie capacità di partecipazione, aumentando il senso di autoefficacia e autostima. Oggi è diventata un’attività stabile grazie alla disponibilità del TNPEE Lorenzo Tambone che prosegue il suo percorso come volontario della nostra Casa!

Don Orione stimolava a “Passare dalle opere di Carità alla Carità delle opere”. Come operatori del Centro Boggiano Pico Opera Don Orione Genova, miriamo pertanto a sviluppare progetti che siano tangibile espressione dell’amore provvidente di Dio.

Lavorare sulla qualità di vita delle persone in carico costituisce una delle più grandi possibilità e responsabilità per gli “operatori della salute” di passare alla Carità delle opere, in un’ottica di presa in carico che superi il concetto di socio assistenzialità e favorisca lo sviluppo di spazi che individuino come principale e fondante obiettivo il benessere emotivo e la crescita personale.

Ma cosa si intende esattamente per qualità di vita (QdV)? Secondo l’OMS è “…la percezione soggettiva della propria posizione nella vita, nel contesto della cultura e dei valori in cui si vive, ed in relazione ai propri obiettivi, speranze, schemi e preoccupazioni”. La QdV risulta pertanto soggettiva, dinamica e trasversale a più domini di vita. In essa concorrono aspetti legati al singolo e alla sua attività e partecipazione all’ambiente. Risulta essere così un concetto più ampio rispetto al semplice benessere percepito, poiché integra lo stato funzionale, la percezione dello stato di salute, l’autodeterminazione della persona e i sostegni necessari per l’espressione di sé stessi e la piena partecipazione all’inclusione sociale.

In tale ottica il Centro Semiresidenziale Boggiano Pico, con la supervisione della coordinatrice dott.ssa Barbara Ballabene e la collaborazione di tutta l’équipe educativa, ha seguito il progetto di tesi in Terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva di Lorenzo Tambone (relatrice dott.ssa Donatella Colina). Tale progetto si è posto l’ambizioso obiettivo di implementare alcuni domini della qualità di vita, quali l’essere fisico, l’essere psicologico, l’appartenere sociale, i comportamenti pratici, il tempo libero, la crescita personale attraverso un’attività riabilitativa che abbiamo nominato “Neuro Psico Hiphop”, proposta ad un gruppo di dieci giovani di età compresa tra i 20 ed i 30 anni (più due adulti di rispettivamente 41 e 54 anni) con atipie di sviluppo psicomotorio.

L’hiphop è un movimento culturale nato a cavallo tra gli anni 70’ e 80’ come forma di protesta contro la discriminazione raziale negli USA. Il principale tema della suddetta cultura è l’autoaffermazione dell’individuo attraverso la libertà di espressione, concetto ripreso più volte dai cantanti e dagli artisti che si facevano carico dei disagi di una fetta di popolazione privata di diritti essenziali, come l’istruzione o il diritto di avere una casa di proprietà. “Se ti prendi del tempo e mi ascolti, potrai imparare a fare il tifo per me. Non si tratta di nero o bianco, perché siamo tutti umani” (Ghetto Gospel – Tupac). I ragazzi che hanno preso parte al progetto, da un punto di vista emotivo-relazionale, hanno avuto modo di essere protagonisti, superando ansie e paure, imparando a credere in sé stessi.

Secondo l’OMS, il concetto di salute viene definito come il benessere psicofisico della persona, coerentemente con le neuroscienze, che individuano mente e corpo come componenti inscindibili. La danza, accostando la dimensione ludica e relazionale, favorisce un approccio ri-abilitativo ad alto carico motivazionale e, al tempo stesso globale, includendo aspetti motori, cognitivi e di autoregolazione.

Terminate queste premesse, possiamo ora ripercorrere quelle che sono state le varie attività proposte durante gli incontri che si tenevano due volte a settimana, per la durata di un’ora da giugno 2021 fino a settembre 2021.

Lo scopo del lavoro del TNPEE, ci spiega Lorenzo Tambone, “è stato preservare quelle che sono le strategie di insegnamento più utilizzate dai grandi maestri di ballo, rivisitandole in chiave riabilitativa. Per tale motivo, durante ogni seduta non mancava mai un breve riscaldamento volto non solo alla prevenzione degli infortuni e all’attivazione dei vari distretti corporei, ma incentrato soprattutto sull’insegnare ai ragazzi a prendersi cura del proprio corpo, imparando a percepire le sensazioni che comunicano muscoli, tendini ed articolazioni. Dopodiché, le attività proposte si susseguivano in un ordine che cambiava da incontro ad incontro; almeno dieci minuti venivano dedicati allo studio di una singola tecnica di ballo o passo complesso e per affinare un singolo movimento, esso veniva ripetuto più e più volte.

Al di là della tecnica, il momento più emozionante era quello del cerchio: caposaldo della danza hiphop, prevede che i ballerini disposti in cerchio, a turno, si esibiscano al centro dello stesso in maniera libera. Dopo un po’ di ansia da prestazione, anche il più timido dei ragazzi non vedeva l’ora di mostrarsi ai suoi compagni. Il cerchio è la più alta forma di rispetto nella danza: chi sta in attesa, non disturba e guarda con attenzione il ballerino al centro, senza esprimere giudizi o pareri, perché per essere accettati, bisogna accettare gli altri. Insegnamenti che diventano ancora più preziosi per il loro risvolto educativo. Al termine dell’attività e dell’incontro, ci si salutava con un fragoroso applauso in segno di soddisfazione per l’impegno dimostrato durante l’ora”.

Per tenere traccia di un possibile miglioramento in alcuni domini della QdV, con la preziosa collaborazione degli operatori del centro, sono state svolte le “BASIQ”: Batteria di Strumenti per l’Indagine della Qualità di Vita. Tale strumento è stato fondamentale per sondare la soddisfazione e l’impegno del ragazzo. Dall’unione dei punteggi di tutti i ragazzi, sono stati creati i seguenti grafici.

Il primo mostra i dati raccolti dai ragazzi partecipanti all’inizio e alla fine del progetto, mentre il secondo mostra i dati raccolti da un gruppo di otto ragazzi che non hanno partecipato allo stesso. Per ogni dominio, i colori chiari rappresentano i punteggi raccolti prima del progetto, mentre i colori scuri rappresentano i punteggi raccolti al termine dello stesso. Se nel secondo grafico, quello del gruppo di controllo, non si notano cambiamenti, nel primo invece le bande colorate si alzano, dimostrando come i punteggi siano implementati. Per rendere maggiormente visibile la differenza tra i due gruppi, si è deciso di fare un terzo grafico di confronto.

Il grafico mostra la differenza tra i punteggi raccolti all’inizio e alla fine del progetto dei due gruppi distinti. Complessivamente, la prima colonna è più alta di quasi 20 punti rispetto alla seconda, dimostrando come la QdV del gruppo partecipante sia migliorata

Le aree che maggiormente hanno visto accrescere il punteggio sono quelle dei domini relativi all’Essere Fisico, all’Essere Psicologico e alla crescita personale.

Il progetto è stato fonte di grande soddisfazione sia per il neolaureato sia per la sua relatrice. Realizzare questa idea è stato possibile soprattutto grazie alla disponibilità del Centro Semiresidenziale Boggiano Pico. Al di là dei numeri e dei dati raccolti, la gioia più grande sta nel vedere ragazzi del Centro a ballare, divertirsi e sviluppare le proprie capacità di partecipazione, aumentando il senso di autoefficacia e autostima.

Donatella Colina
Terapista della Neuro Psico Motricità

Lorenzo Tambone Terapista della Neuro Psico Motricità Volontario dell’Associazione “Volontari Don Orione Genova”

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