Il progetto, derivante dalle necessità dell’utenza e del territorio, è stato quello di poter attivare una struttura prevalentemente ambulatoriale in grado di rispondere a detti bisogni, facendosi carico di tutta quella fascia della disabilità, anche della prima infanzia, che non trova risposta sul territorio genovese.

 

Vista del Centro e sottostante silos auto, lato verso via Ayroli.

Gli interventi sono stati strutturati per essere prevalentemente diretti a tutta quella serie di necessità riabilitative gravitanti specificatamente nell’area sanitaria, ovvero fisiocinesiterapia, logopedia, psicomotricità, neuropsicologia.

Un’azione in tal senso assume un significato importante da un punto di vista della qualificazione dei servizi territoriali e si colloca come punta avanzata in un sistema che deve sempre più mirare ad un’azione di prevenzione e tendere ad evitare tutta una serie di ricoveri a tempo pieno, sovente impropri per la specifica disabilità, ma conseguenti ad una situazione che si è venuta a creare nel tempo per mancanza di un intervento precoce.

Un servizio ambulatoriale correttamente impostato sarebbe in grado di assicurare il mantenimento nel contesto familiare dei pazienti, evitando richieste di ricovero e/o assistenziali spesso tanto dannose alla persona quanto inutilmente gravose sul piano economico.

Vista laterale e frontale del Centro, lato Via Cellini

Di questi solo una minima parte è servita dalle attuali strutture, mentre tutto il rimanente gruppo è in carico solo per le attività di certificazione al servizio ASL, che di fatto non possiede servizi riabilitativi specifici, in particolare per l’età evolutiva.

Questo tipo di utenza, che presenta tutta una serie di disabilità trattabili da un punto di vista riabilitativo, con sicuri miglioramenti delle abilità e conseguentemente della qualità di vita, rappresenta un’entità numericamente importante alla quale sino ad ora non è stata fornita una valida risposta assistenziale.

Il nostro servizio dovrà essere in grado di farsi carico del problema per gestirlo nella sua interezza.

 Si eviterà così la frammentazione delle prestazioni che inevitabilmente comporta sia un costo aggiuntivo, sia una scarsa produttività sul piano clinico-riabilitativo.

La presa in carico globale deve anche considerare la possibilità di fornire risposte a situazioni collaterali e complementari al processo di riabilitazione, quali la scuola, e quindi la consulenza al sistema di sostegno e di integrazione lavorativa, che oggi sta assumendo un valore, un significato e una potenzialità notevoli.

E’ inoltre da considerare il fatto che alcune strutture importanti di tipo ospedaliero-diagnostico sono estremamente interessate alla possibilità di poter avere punti di riferimento certi, ai quali far capo ai fini di garantire una continuità assistenziale ai pazienti che hanno avuto una diagnosi di disabilità. In particolare collaborazioni sono già concretamente in atto con due strutture importanti quali l’Istituto G. Gaslini e l’E.O. Ospedali Galliera.

Il Centro Boggiano Pico sorge nel perimetro dell’Istituto di Paverano del Piccolo Cottolengo di don Orione, struttura che ospita, oltre ai servizi ambulatoriali e diurni per anziani situati nel Centro Von Pauer, 20 reparti di residenzialità per anziani e disabili.


Il Centro socio-sanitario Von Pauer

L’opportunità poi di una vasta area di parcheggio sita nei piani inferiori dell’edificio e servita da un sistema di ascensori a norma delle vigenti disposizioni per il superamento delle barriere architettoniche, in grado quindi di garantire l’accesso diretto dal silos agli ambulatori ed al Centro Diurno, rappresenta sicuramente un valore aggiunto all’intera operazione.

Tutti gli articoli

Mission

La Carta dei Valori del Piccolo Cottolengo Don Orione si costruisce intorno a [...]

Il progetto

Il progetto, derivante dalle necessità dell'utenza e del territorio, è stato quello di [...]